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Cavalcare sentimenti mai sopiti di autonomia e indipendenza è sempre una buona calamita per risvegliare le coscienze secessioniste al di sopra della linea del Po. Per questo Lombardia e Veneto hanno firmato un'operazione che, nella prospettiva dell'autore, è la quintessenza dell'inutile: due referendum gemelli per avere più competenze. Poco importa se saranno temperate matite o lucidati schermi tattili per il voto elettronico. Il risultato non porterà ad alcuna ricaduta concreta. Inutile anche chiedere perché investire (tanti) soldi ed energie per una questione di principio che gli araldi del referendum hanno ben pensato di non specificare. C'è ancora margine di manovra invece per un regionalismo cooperativo e responsabile? Prefazione di Aldo Bonomi.